Ubicata in corrispondenza dell’arteria che da Squinzano e Trepuzzi conduce a Casalabate, l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate costituisce un esempio significativo di una scuola architettonica, il Romanico otrantino, che per stile e lineamenti si rende universalmente riconoscibile.
Il luogo è oggi gestito dal FAI – Fondo Ambiente Italiano, che nel 2012 ne acquisì la titolarità a seguito di una concessione di tipo trentennale.
Si narra che la fondazione dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate vada fatta risalire al periodo compreso fra il 1100 e il 1200. Sembra, inoltre, che l’opera fu commissionata da Tancredi d’Altavilla.
Nel racconto si narra di un Tancredi il quale, nel tentativo di uccidere un cervo, ebbe una miracolosa apparizione. Fra le corna di un cervo, infatti, ad apparire fu la Madonna. Dopo l’episodio, la zona divenne un importante meta sia di pellegrini sia di visitatori più o meno occasionali.
Nel primo decennio del Settecento, l’abbazia subì un terribile saccheggiamento perpetrato dagli invasori turchi. Successivamente a questo avvenimento, il luogo visse un lungo lasso temporale contrassegnato da incuria e negligenza. Nella seconda metà del secolo scorso, diversi interventi di tipo restaurativo restituirono a tale luogo la sua bellezza originaria.
Uno scavo archeologico risalente ai primi anni Duemila è stato in grado di comprovare la presenza di insediamenti umani. Alcuni reperti rinvenuti pare che vadano fatti addirittura risalire al lasso temporale compreso fra il ‘700 e l’800. Gli stessi scavi hanno finalmente restituito alla luce del sole anche quel che rimane di un antichissimo frantoio.
Alcuni piccoli archi lasciano facilmente intuire la suddivisione degli ambienti posti internamente. La facciata dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate si caratterizza per la presenza di un rosone ubicato in posizione centrale. Alcuni dipinti finemente prodotti raffigurano con fedeltà eventi biblici come l’Annunciazione della Vergine e l’avvento dei Re Magi.
Tre risultano essere le navate interne. Tra la fine del Duecento e gli inizi del secolo seguente venne realizzato un elegante baldacchino, a sua volta posizionato superiormente rispetto all’altare primario. Degni di un’occhiata approfondita appaiono altri dipinti, prodotti nel Duecento.
Attualmente, sono ancora in corso diversi interventi di restauro. Lo scopo non è soltanto quello di riportare l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate a quella che è la sua bellezza originaria, ma anche e soprattutto quello di rivalorizzare la zona che la costeggia.
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