Viaggiare nel Salento significa avere l’opportunità di scoprire una terra ricca sia dal punto di vista paesaggistico che storico. Tra gli ulivi millenari sorgono borghi di grande fascino, alcuni dei quali veri gioielli che hanno mantenuto un’anima autentica proprio perché al di fuori dalle principali rotte turistiche.
Tra questi spicca Acaya, piccola frazione di Vernole che sembra sospesa in un tempo lontano, nonostante si trovi a due passi da alcune delle più rinomate e vivaci località turistiche, come ad esempio la Riserva Naturale Le Cesine.
Acaya rappresenta uno dei pochissimi esempi di cittadella fortificata dell’Italia Meridionale, progettata in uno spiccato stile rinascimentale. Le sue origini sono però ben più antiche, quando, sotto il nome di Segine, nel XII secolo entrò a far parte della Contea di Lecce. Dopo il dominio di Carlo II d’Angiò, Segine passò nelle mani di Gervasio dell’Acaya. Sotto il regno di Carlo V, il borgo cambia volto grazie all’architetto Gian Giacomo dell’Acaya, con il quale peraltro la cittadina assume il nuovo nome di Acaya.
La cinta muraria costruita in pietra leccese sfocia nel Castello ed è intervallata da baluardi, bastioni e un fossato che rendono Acaya una vera fortezza, come ancora oggi appare. Proprio il Castello è il simbolo indiscusso del borgo, risale al XVI secolo ed è impreziosito agli angoli da un bastione a punta di lancia e due torri circolari. Dal cortile interno si ha accesso alle scuderie, alle sale e alle prigioni. Tra tutti gli ambienti spicca la Sala Ennagonale, ricca di fregi perimetrali e ritratti di Maria e Alfonso dell’Acaya.
Per entrare nel cuore di Acaya e arrivare nella grande Piazza Castello, bisogna superare Porta Terra, l’ingresso risalente al 1535 sovrastato dalla statua di Sant’Oronzo, patrone del borgo. Su Porta Terra si possono scorgere anche gli stemmi delle famiglie nobiliari De Monti, Vernazza, Acaya e l’insegna del re Carlo V.
La Chiesa di S. Maria della Neve è una delle mete imperdibili di una sosta ad Acaya e si trova proprio davanti alla Torre Campanaria, ristrutturata dallo stesso Gian Giacomo dell’Acaya. La chiesa è il principale edifico di culto di Acaya e risale al XVI secolo. Se la facciata è stata restaurata nella seconda metà dell’800, il campanile e l’abside hanno preservato lo stile romanico. All’interno sono conservate le armi del Vernazza ed è conservato uno splendido altare barocco.
Dopo una passeggiata sulle mura di Acaya, non si può lasciare il borgo senza visitare la Cappella di San Paolo, sita appena fuori la cinta muraria. Risale al XVIII secolo e, nonostante le ridotte dimensioni, è stata a lungo uno dei centri principali del tarantismo salentino. Le tarantate, pizzicate dalla tarantola, venivano portate in chiesa per essere guarite per intercessione di San Paolo, tra danze, musiche incalzanti e benedizioni con l’acqua del pozzo situato proprio fuori la chiesetta.
Il Salento è una terra di cultura e di culture, dove il passato convive armoniosamente con il presente. Lasciati avvolgere dal fascino senza tempo di questi luoghi, scegliendo per il tuo soggiorno un’antica masseria dalle atmosfere arabeggianti.
Clicca qui per scoprire Masseria LuciaGiovanni a Lecce, in una posizione strategica per visitare alcune delle più belle mete turistiche della penisola salentina.
Masseria&Spa Luciagiovanni
Via Antonio Fogazzaro,
73100 Lecce
Italia
Privacy Policy – Cookie Policy – Aggiorna le preferenze sui cookie
Tel.: +39 0832 1791831
Tel.: +39 3807739486