Si decantano tanto le cittadine e i borghi salentini, il cui patrimonio storico e artistico li rendono vere gemme da scoprire.
Ebbene, ad appena 25 km da Lecce sorge una delle più affascinanti cittadine del Salento: si tratta di Nardò, un bellissimo borgo incastonato in un contesto paesaggistico incantevole, dove si alternano pianure punteggiate di uliveti secolari e una costa, affacciata sul Mar Ionio, lunga quasi 22 km che rivela calette e spiagge bagnate da un mare cristallino.
Non si possono a tal proposito non citare le più belle marine di Nardò, ossia il pittoresco borgo di pescatori di Santa Maria al Bagno, Santa Caterina famosa per il suo suggestivo lungomare, Sant’Isidoro e la splendida Porto Selvaggio.
Nardò è la cittadina più grande del Salento dopo Lecce e certamente tra le più antiche, visto che si stima sia stato abitato sin dall’epoca paleocristiana. Il periodo di massimo splendore Nardò lo vive con i bizantini anche se è dal 1947 che diventa un importante e vivacissimo centro culturale, grazie alla nascita di università e accademie.
Il Tempietto dell’Osanna è il primo monumento che si incontra alle porte del centro storico di Nardò: si tratta di un edificio barocco di forma ottagonale cinto da 8 colonne e realizzato interamente in pietra leccese.
Oltrepassando il Tempietto ecco il cuore più antico della cittadina salentina, in passato cinta anche da mura: il punto focale di Nardò è senza dubbio la splendida Piazza Antonio Salandra. Non è solo il salotto della città, ma anche il luogo dove si concentrano gli edifici di maggior pregio della cittadina, a partire dalla Guglia dell’Immacolata che, dall’alto dei suoi 19 m, svetta al centro con tutti i suoi eccentrici orpelli.
Dal centro della piazza si può ammirare il sobrio Palazzo del Sedile risalente al XV secolo e memoria del dominio degli Acquaviva su Nardò, il Palazzo dell’Università del XVI secolo con la sua ricca facciata tardo-barocca e infine la Fontana del Toro, realizzata nella più recente epoca fascista.
Una delle principali attrazioni di Nardò sono anche le sue chiese, dalla Chiesa del Carmine con il suo elegante portale rinascimentale alla Chiesa di San Domenico, di cui si può ammirare la decoratissima facciata in pietra color miele: all’interno si può inoltre ammirare la Vergine del Rosario e i Misteri, realizzati dall’artista Donato d’Orlando.
Bellissima è poi la Cattedrale di S. Maria Assunta risalente al VII secolo sui resti di un luogo di culto basiliano: entrando in chiesa si resta incantati dagli altari barocchi, dagli affreschi e dal Cristo Nero, un bellissimo crocifisso in scuro legno di cedro del XIII secolo.
Uno dei monumenti più belli di Nardò è poi il Castello di Acquaviva: quello che oggi è sede del Municipio, è stato nel XV secolo la residenza nobiliare degli Acquaviva. Non si conosce con certezza l’anno della sua costruzione, anche se si presume risalga al periodo in cui a Nardò arrivarono gli Aragonesi. Oggi si può solo intuire la sua antica struttura quadrangolare, con tanto di 4 torrioni circolari agli angoli. Dell’antico fossato invece non vi è più traccia.
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