La Chiesa di Sant’Irene: un gioiello barocco da non perdere
È comunemente considerata una delle più belle città del barocco in Italia e chiunque la visiti la considera un piccolo museo a cielo aperto. Si tratta di Lecce, la cittadina salentina che ogni anno attira turisti da tutto il mondo.
Oltrepassando la cinquecentesca Porta Napoli si entra nel centro storico di Lecce, dove è racchiusa la maggior parte del patrimonio artistico e storico della città, tra piazze, palazzi e chiese. Tra gli edifici di culto più rilevanti di Lecce c’è la Chiesa di Sant’Irene, un gioiellino in stile barocco assolutamente da non perdere durante una vacanza a Lecce.
La Chiesa di Sant’Irene a Lecce
La Chiesa di Sant’Irene si trova non lontano dalla centralissima Piazza Sant’Oronzo e, seppure la sua costruzione sia iniziata nel 1591, è stata consacrata solo nel 1639. A progettarla fu un appartenente dell’Ordine dei Teatini, Francesco Grimaldi, il quale però non vide mai completata la costruzione dell’edificio.
La chiesa fu dedicata a Sant’Irene che, fino al 1655, era la patrona di Lecce. Solo successivamente il pontefice Alessandro VII decise di proclamare Sant’Oronzo come nuovo patrono della cittadina salentina. La chiesa non perse certo la sua importanza però, visto che nel 1797 fu visitata addirittura da Ferdinando IV di Borbone, Re di Napoli.
La facciata barocca è a due ordini: quello inferiore presenta il portale circondato da nicchie vuote e sovrastato da una bellissima statua di Sant’Irene realizzata nel 1717 dal Manieri. La parte superiore invece vede la presenza di un ampio finestrone e, in cima, la trabeazione con incisa la frase “Irene virgini et martiri”.
Cosa vedere nella Chiesa
Entrando nella chiesa, con pianta a croce latina e una sola navata, colpisce immediatamente la presenza delle tre cappelle laterali, impreziosite da eleganti cupole ellittiche e collegate tra loro.
Ai lati della chiesa si possono ammirare splendidi altari, tra i quali spiccano quello di Santo Stefano, dove si trova il dipinto Lapidazione di S. Stefano e l’altare di Sant’Oronzo, pregevole opera seicentesca dello Zimbalo. Presso l’altare di Sant’Irene, oltre alla statua e al dipinto della santa, ci sono nove busti legati a figure religiose, contenenti le rispettive sante reliquie.
L’altare dedicato invece all’Arcangelo Michele custodisce la copia dello splendido dipinto di Guido Reni raffigurante il santo.
Il vero gioiello della Chiesa di Sant’Irene è però situato nell’abside ed è il bellissimo dipinto di Oronzo Tiso raffigurante Il trasporto dell’Arca Santa.
