Giuggianello è un piccolo borgo situato nel cuore del Salento, a due passi da Otranto e a soli 36 Km da Lecce. È circondato da antichissime memorie storiche, come ad esempio il menhir Polisano e il Dolmen Stabile risalente al II millennio a.C., considerato uno dei più belli dell’intero Salento.
Giuggianello è però famosa anche per un’attrazione che, col passare del tempo, si è affermata come uno dei più importanti giardini botanici di tutta Italia. Si tratta de La Cutura, gioiello di 35 ettari che sorprende il visitatore con la grande quantità di piante provenienti da ogni angolo del pianeta.
La Cutura è un giardino botanico che occupa l’area di un’antica tenuta rurale dell’800, costruita in pietra come rimanda l’origine dello stesso nome (cuta è infatti una parola dialettale che significa appunto pietra).
È stato Salvatore Cezzi a trasformare questa tenuta, ereditata da sua nonna, in giardino botanico, ispirato dai viaggi che da sempre lo hanno portato in giro per il mondo. Il suo peregrinare gli ha fatto conoscere specie vegetali sempre diverse, importandone molte in Salento, proprio a Giuggianello: così è nata La Cutura. Qui si incontrano agrumeti, roseti, piante tropicali, officinali e aromatiche.
Un guida prende per mano i visitatori attraverso questo giardino botanico, illustrando le origini e le curiosità legate a ogni singola pianta.
I figli di Salvatore Cezzi gestiscono anche un ristorante, adiacente a La Cutura, dove è possibile degustare piatti tipici salentini. Non manca poi una piccola bottega dove si vendono delle piantine, il souvenir più bello e green del giardino botanico di Giuggianello.
Il giardino botanico di Giuggianello comprende una serra, presente proprio all’ingresso dell’area. Costruita in policarbonato e in ferro, è alta quasi 16 mt e all’interno sono conservate più di 2000 piante tropicali. Sono presenti anche dei cactus, quelle piante grasse per le quali Salvatore Cezzi aveva una particolare predilezione.
Molto bello è poi il Giardino Roccioso, con un rudimentale recinto in pietre dentro il quale trovano spazio opunzie, agavi e altre cactacee, con un’atmosfera degna di un tipico paesaggio sudamericano.
Tra le zone più romantiche e suggestive de La Cutura c’è senza dubbio il laghetto naturale, la cui superficie è punteggiata qua e là da ninfee. Tutto intorno spuntano giacinti, bambù, iris e soprattutto papiri, piante erbacee dalle quali si ricavava quella carta sulla quale si scriveva nell’Antico Egitto.
Il Giardino Mediterraneo raccoglie profumatissime piantine di timo, mirto, corbezzoli, ginepri e ginestre, mentre nel Giardino dei Semplici sono coltivate canfora, lavanda, kermes e menta.
Ci sono poi un roseto con centinaia di rose e un fitto e ombroso bosco di lecci e querce secolari oltre il quale si arriva al Giardino Segreto, dove si trovano le specie vegetali più rare e inaspettate, come ad esempio le conifere nane, le orchidee, i palmizi e le felci.
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