Quando si pensa al Salento, la prima immagine che si stampa nella mente è il colore paradisiaco delle sue acque, che vanno dal blu più profondo del mare Adriatico, al celeste “Caraibico” del mar Ionio. In successione nella mente, si apre un ventaglio di immagini piene di emozioni e colori che parlano di scogliere maestose, spiagge bianchissime e panorami mozzafiato.
Il Salento però è anche cucina, una cucina tradizionale, che dal mare alla terra, offre una varietà di cibi e pietanze caratteristiche da consumare in borghi antichi e suggestivi, in splendide masserie o guardando un panorama fantastico in riva al mare.
Se si pensa alla cucina tradizionale Salentina, la prima cosa a cui pensiamo, è lei, la Frisa, vero simbolo del Salento.
La frisa o frisella con la sua tipicità e la sua gustosa semplicità sa conquistare tutti, salentini o turisti che siano.
Ma cos’è la frisa? Semplicemente un panetto di grano duro. Proprio così, un panetto di grano duro, oppure di orzo, che viene impastato con la sua tipica forma a tarallo. Una volta cotto al forno, ancora caldo, con l’ausilio di un filo, la frisa viene tagliata in maniera orizzontale, creando due friselle, una col fondo piatto e una col fondo curvo. Una volta tagliate si rimettono in forno per ultimare la cottura e farle diventare croccanti.
Et voilà: la frisa è pronta!
Ancora oggi le friselle son fatte con gli stessi semplici ingredienti che si usavano più di dieci secoli fa: grano od orzo, acqua sale e lievito. Un prodotto tipico, di una cucina povera, che ha attraversato i secoli e che nella sua essenzialità sa conquistare ancora oggi un pubblico sempre più ampio.
La prima cosa da fare per rendere appetitosa una frisa, che in dialetto salentino è chiamata “friseddhra”, è farla “sponzare”, ossia immergerla in acqua per renderla morbida e friabile. Pensate che un tempo, in Salento, lo si faceva direttamente con l’acqua del mare.
Il tempo di immersione cambia a seconda che piaccia più o meno morbida e anche dal tipo di frisa. Per esempio, quella d’orzo essendo più dura va tenuta in ammollo per più tempo.
Una volta sponzate, le frise vanno condite. Come da tradizione, si sceglie il pomodoro datterino salentino. Una volta condita, sopra la frisa si distribuisce il pomodoro e lo si cosparge con una bella spruzzata di origano.
Manca solo un ingrediente per dare a questa prelibatezza un tocco finale di carattere e gusto salentino. Un filo di olio extravergine d’oliva, del Salento ovviamente, con cui cospargere le frise e i suoi ingredienti.
Non manca più niente, la tipica frisa salentina è pronta e ad ogni boccone è pronta a donare il gusto indimenticabile del Salento!
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