Anche il Salento, così come altre aree della Penisola, è terra di antiche leggende, bellissime storie ormai entrate nell’immaginario collettivo e destinate ad affascinare chiunque visiti questi luoghi.
Fra i tanti racconti della tradizione popolare pugliese, spicca la leggenda delle streghe di Uggiano e di un misterioso albero magico a esse legato.
Si narra che, in un tempo ormai remoto, le streghe e gli stregoni della Puglia amassero riunirsi nel borgo di Uggiano, in provincia di Lecce, per celebrare i loro sabba in onore del Diavolo.
Questi festeggiamenti molto sfrenati erano a base di ricchi banchetti, danze e canti, e avvenivano durante i solstizi e gli equinozi presso un albero “magico”, il cosiddetto noce del mulino a vento.
Fra le streghe di Uggiano c’era anche la moglie dell’oste del paese. Un giorno, proprio in occasione di un sabba, l’oste rimase a lavorare da solo nella locanda, poiché sua moglie era andata a rendere omaggio al Maligno. Ma ben presto l’uomo si trovò in seria difficoltà, perché la locanda si riempì di moltissimi clienti, così tanti che, a un certo punto, le scorte di vino e di cibo si esaurirono.
L’oste, smarrito e molto preoccupato, non sapeva come fare. Tuttavia, il suo sgomento durò poco perché, conoscendo le abitudini della moglie, decise di salvare la serata e soddisfare i clienti della locanda ricorrendo alla magia.
E fu così che l’oste si precipitò di corsa presso il noce del mulino a vento, convinto di poter ottenere ciò che voleva recitando una formula magica, che aveva sentito pronunciare altre volte da sua moglie. Ma l’uomo commise un grave errore, poiché parlò in questo modo: “Sopra la pioggia, sopra il vento, sopra il noce del mulino a vento”. La formula corretta, invece, era questa: “Sotto la pioggia, sotto il vento, sotto il noce del mulino a vento”.
Subito dopo aver recitato le parole sbagliate, il povero oste fu risucchiato da un fortissimo vento, scatenato dalle forze indemoniate presenti in quel luogo, e si trovò sospeso in aria e a testa in giù. Per sua fortuna, la moglie intervenne prima che fosse troppo tardi e, grazie a una formula magica, riuscì a liberarlo e a farlo cadere a terra senza gravi conseguenze.
Quell’evento, però, aveva ormai segnato per sempre il destino dell’albero sacro. Infatti, per proteggere le attività e l’identità delle streghe e degli stregoni, occorreva evitare che si ripetessero altri episodi simili a quello provocato dall’incauto oste. Così, il noce del mulino a vento fu reso invisibile per mezzo di potentissimi incantesimi.
Ma la leggenda di queste streghe sembra proprio non voler terminare. Stando ai racconti popolari, anche oggi, se si percorrono le campagne che circondano Uggiano nelle notti intorno ai solstizi e agli equinozi, si avvertono voci, canti, mormorii e rumori indecifrabili, di cui è impossibile scoprire la provenienza perché l’albero sacro è ormai invisibile.
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