Nel bel mezzo di una vallata, lungo la strada che congiunge Gallipoli a Leuca, si trova Acquarica del Capo.
Un piccolo borgo della provincia di Lecce di origine medievale, a circa dieci chilometri dal mar Ionio. Un luogo interessante con diverse chiese antiche, un sontuoso Castello Medievale e alcuni frantoi ipogei tipici del Salento.
Una volta arrivati ad Acquarica del Capo è difficile fare a meno di visitare alcuni antichi monumenti religiosi, a partire dalla Chiesa di San Carlo Borromeo. Costruita intorno agli inizi del 1600, la chiesa presenta due navate e conserva al suo interno un pregevole altare di vecchia data, il pulpito ligneo e un organo a canne del Settecento. La Chiesa di San Carlo Borromeo rappresenta uno dei primi edifici religiosi dedicati al santo milanese, canonizzato qualche anno prima.
Nel piccolo borgo salentino è da vedere anche la Chiesa di San Giovanni Battista. Qui è custodita una preziosa statua costruita in legno d’olivo e raffigurante il santo al quale la chiesa è stata dedicata. Un’opera di rara bellezza che vale la pena fermarsi ad ammirare.
In un antico casale sorge invece la Chiesa della Madonna dei Panetti, uno degli edifici religiosi più vecchi del basso Salento. Una struttura povera, ma di enorme valore culturale. Prima questa chiesa apparteneva alla famiglia Arditi di Presicce, ora invece è del comune di Presicce-Acquarica, di recente nato dalla fusione dei due comuni limitrofi.
La Chiesa della Madonna dei Panetti all’interno presenta sulle absidi e sulla parete frontale alcuni graffiti e affreschi di origine bizantina. A caratterizzare questo piccolo edificio religioso anche la campana del 1800, che prima apparteneva alla Cappella della Madonna del Ponte e poi è stata trasferita in questa chiesa verso la fine del 1900.
Poco distante dalla Chiesa della Madonna dei Panetti è da visitare il frantoio ipogeo, che forse in altri tempi rappresentava la cripta del monumento religioso. Il frantoio ipogeo, del quale oggi si possono vedere le rovine, è stato abbandonato nei primi anni del Novecento a causa delle scarse condizioni igieniche a cui erano soggetti i lavoratori.
Il frantoio è raggiungibile attraverso una rampa di scale, lungo le quali si notano le aree di deposito dove venivano lasciate le olive prima di passarle nella mola. Percorse le scale, si trovano un altro deposito e la vasca che veniva impiegata per la molitura.
Il frantoio ipogeo della Madonna dei Panetti è uno dei trappeti caratteristici della tradizione del Salento, dove anticamente veniva prodotto l’ottimo olio di oliva. I frantoi ipogei venivano costruiti sottoterra per conservare in condizioni ottimali il prodotto, in virtù della costante temperatura. Oggi dei nove frantoi ne restano cinque, tutti realizzati tra il XVI e il XVIII secolo.
Un’altra tappa da non perdere ad Acquarica del Capo è la visita al sontuoso Castello Medievale. Un’antica costruzione realizzata nel XV secolo per volere di Giovanni Antonio Orsini del Balzo, principe di Taranto, feudatario del borgo nel 1342. Il castello di Acquarica è uno dei molti castelli del Salento, una vecchia fortezza di origine normanna costituita da 4 torrioni, uno dei quali esiste ancora. All’interno si trovano numerose stanze, un tempo utilizzate per ospitare i nobili o come deposito.
Il tetto dei saloni del castello è rinforzato da archi, utili per sostenere al meglio il peso della travatura. La struttura negli anni è stata sottoposta a diversi rifacimenti, come la sostituzione al pian terreno del solaio con la volta a botte. Nella vecchia sala da pranzo dell’appartamento baronale si nota la porta di accesso in stile barocco. All’interno dell’edificio è ancora possibile trovare i resti della vecchia Chiesa di San Francesco, con qualche tomba dei feudatari del posto. La famiglia Colella, l’ultima proprietaria del Castello Medievale di Acquarica del Capo, nel 1980 ha ceduto la struttura al comune.
Si tratta di un’imponente fortificazione realizzata verso la metà del Cinquecento. La Masseria di Celsorizzo è composta da una grossa torre quadrata con caditoie, feritoie e alcune nuove stanze realizzate nell’Ottocento.
Nei pressi del principale nucleo della fortificazione è molto singolare la torre colombaia di forma circolare. La torre riporta il nome di Fabrizio Guarino, il nobile feudatario che la fece costruire. Alla base della torre colombaia da osservare la Cappella di San Nicola del XIII secolo, molto bella e affrescata.
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