Il Salento è una terra ricca di tradizione anche per quanto riguarda la gastronomia, e una delle pietanze-simbolo di questo splendido lembo di Puglia è senz’altro la frisa.
La frisa non è altro che del pane preparato con farina di grano duro dalla consistenza solida, il quale viene successivamente condito con ingredienti molto semplici. Nulla di speciale, dunque, tantomeno è necessario effettuare cotture o altre operazioni, ma nonostante questo la frisa sa conquistare davvero tutti con il suo sapore e la sua grande genuinità.
Una piccola curiosità: nel Salento, la frisa viene denominata in tanti diversi modi, ovvero friseddha, fraseddha, frisella o frisellina (nella sua versione più piccolina, ideale per aperitivi sfiziosi).
Ciò che più affascina della frisa è il fatto che sia un piatto assolutamente povero, sia a livello di preparazione che di ingredienti. Non è semplice collocare con esattezza le sue origini, ma quel che è certo è che era una pietanza molto gettonata tra i contadini e, in generale, tra la gente povera che non si poteva permettere ogni giorno del pane fresco.
Proprio per via della sua durezza, infatti, la frisa deve essere ammorbidita in ammollo in acqua per alcuni secondi. Un’operazione, questa, che nel Salento è descritta addirittura con un verbo specifico, ovvero sponzare: “sponza ‘na friseddha!” significa, in dialetto salentino, “metti in acqua una frisa per poterla mangiare!”
Come si diceva, la frisa è un piatto davvero molto semplice: il duro pane di cui si è detto, che può essere scelto sia nelle dimensioni comuni che in una grandezza “mini”, viene condito con pomodori tagliati a pezzetti o schiacciati, un pizzico di sale e un ingrediente che rappresenta una delle eccellenze della terra salentina, ovvero l’olio extravergine d’oliva.
Questa è la versione “base” della frisa salentina, tuttavia non è affatto raro che venga arricchita con ingredienti ulteriori, ad esempio con capperi, rucola, aglio o anche con del tonno, se si vuol renderla più sostanziosa.
Oggi, nel Salento, la frisa è gettonatissima negli aperitivi: questa specialità, infatti, sa essere perfetta per accompagnare la degustazione di “bollicine” nelle prime ore serali.
Va detto che nel Salento il “rituale” dell’aperitivo serale è meno sentito rispetto alle città del Nord Italia, di conseguenza la frisa viene gustata anche in molti altri modi, per esempio a pranzo o a cena.
Anzitutto, la frisa è servita molto spesso nei tanti stabilimenti balneari del Salento. Il suo essere semplice e leggera, infatti, la rende il pasto ideale da gustare quando si è al mare, e perfino i ristoranti hanno scelto di includerla tra le proprie proposte, magari come antipasto o nell’ambito di menu degustazione dedicati alle specialità locali. Ne esistono anche delle versioni gourmet o personalizzazione davvero fantasiose.
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